Tamoxifene e qualità di vita: come gestire gli effetti indesiderati?

Tamoxifene e qualità di vita: come gestire gli effetti indesiderati?

Comunemente, può essere associato all’impiego di tamoxifene un incremento dei livelli sierici dei trigliceridi, in alcuni casi con pancreatite. Tamoxifene EG è stato associato a variazioni dei livelli degli enzimi epatici e a un quadro di più gravi anormalità epatiche, in alcuni casi fatali, tra cui fegato steatosico, colestasi ed epatite, insufficienza epatica, cirrosi e danno epatocellulare (compresa necrosi epatica). Crampi alle gambe e mialgia sono stati comunemente riportati in pazienti in terapia con Tamoxifene EG. Negli stadi iniziali della terapia, nei pazienti con lesioni ossee, si è sviluppata occasionalmente ipercalcemia. Nei pazienti con angioedema ereditario, il tamoxifene può indurre o esacerbare i sintomi dell’angioedema.

Allo stesso modo, alcuni integratori alimentari, come il succo di pompelmo, possono aumentare i livelli di tamoxifene nel sangue, aumentando il rischio di effetti collaterali. È importante per i pazienti discutere con il loro medico di tutti i farmaci e gli integratori che stanno assumendo. In entrambi i casi, è fondamentale una comunicazione aperta tra il paziente e il team medico per identificare e gestire tempestivamente gli effetti collaterali. La qualità della vita del paziente è un fattore importante nella scelta del trattamento, e le modifiche alla terapia possono essere necessarie per bilanciare efficacia e tollerabilità.

Indicazioni Perché si usa Nolvadex? A cosa serve?

  • Crampi alle gambe e mialgia sono stati comunemente riportati in pazienti in terapia con TAMOXENE.
  • Gli esperti possono fornire risposte basate su evidenze scientifiche e possono aiutare le persone a prendere decisioni informate sul loro trattamento.
  • L’incidenza e il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprietà estrogeniche del tamoxifene.
  • Ad esempio, l’ibuprofene e altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) possono aumentare il rischio di sanguinamento nei pazienti che assumono tamoxifene.

Nel corso di terapia con tamoxifene è stata segnalata leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia. Neutropenia, talvolta grave, è stata segnalata raramente e casi di CJC 1295 DAC 2 mg Peptide Sciences prezzo agranulocitosi sono stati riportati raramente. Reazione da rievocazione di irradiazione è stata osservata molto raramente in pazienti trattate con tamoxifene.

Tuttavia, la maggior parte dei medici consiglia di prenderlo allo stesso orario ogni giorno. Alcuni studi suggeriscono che potrebbe essere più efficace se assunto la sera, ma altri studi non hanno trovato differenze significative tra l’assunzione mattutina e serale. È importante discutere con il proprio medico per determinare il momento migliore per assumere il Tamoxifene. Scopriamo insieme il momento ottimale per assumere il tamoxifene, farmaco fondamentale nel trattamento di alcuni tipi di tumore al seno. La scelta del Tamoxifene originale dovrebbe essere guidata dall’autorevolezza del produttore e dalla qualità del farmaco.

8 Effetti indesiderati

La dose raccomandata nel trattamento del tumore al seno è da 20 a 40 mg in una o due somministrazioni giornaliere. Se è in premenopausa, prima di iniziare il trattamento, il medico la sottoporrà ad attenti controlli per escludere la possibilità di una gravidanza in corso. L’assunzione di tamoxifene può contribuire ad aumentare il rischio di tumore all’utero, diictus o di coaguli di sangue nei polmoni. Gli studi disponibili sono stati eseguiti principalmente in donne in post- menopausa (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

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È necessario comunicare all’oncologo che vi ha in cura qualunque effetto collaterale che ritenete possa essere connesso con la terapia. Il tamoxifene si usa a volte per tenere sotto controllo, spesso per lunghi periodi, la malattia e anche per ridurre le dimensioni di un tumore che si è ripresentato dopo il trattamento o che non può essere asportato perché troppo esteso al momento della prima diagnosi. La dose è usualmente di una compressa al dì da 20 mg, da assumersi preferibilmente sempre alla stessa ora. Giacché il tamoxifene può causare senso di nausea e lasciare un sapore metallico in bocca, alcune pazienti preferiscono prenderlo quando mangiano. Il tamoxifene è un principio attivo non steroideo capace di esercitare un complesso spettro di effetti antiestrogenici e simil-estrogenici nei diversi tessuti dell’organismo.


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